Quando, nelle serate estive, si accende una lampada o una luce artificiale all’aperto, si nota immediatamente l’arrivo di una moltitudine di insetti fastidiosi come falene, zanzare e piccoli coleotteri. Questo fenomeno, tanto comune quanto sgradito, trova una spiegazione ben precisa nella biologia e nell’evoluzione di questi organismi.
L’istinto di orientamento e la confusione causata dalla luce artificiale
Gli insetti notturni hanno sviluppato nel corso di milioni di anni dei complessi meccanismi di orientamento. In natura, infatti, per muoversi e trovare riparo durante il buio, fanno affidamento sulle fonti di luce naturali, in particolare la luna e le stelle. Questi corpi celesti forniscono un punto di riferimento fisso nel cielo notturno: mantenerli a una posizione angolare costante rispetto al proprio volo permette all’insetto di seguire una traiettoria lineare e stabile nell’oscurità.
Quando gli insetti si imbattono in una sorgente luminosa artificiale, come una lampadina o un lampione, il loro sistema di orientamento va in crisi. Essendo la luce artificiale molto più vicina rispetto a quella della luna e delle stelle, l’insetto, provando a mantenere la stessa angolazione rispetto a questa fonte, finisce progressivamente per avvicinarsi in una spirale che lo porta a ruotare attorno alla luce stessa, fino a schiantarsi contro di essa o a rimanere intrappolato nelle sue vicinanze.
Perché la luce artificiale attrae anche durante il giorno?
Anche se il fenomeno è più marcato di notte, alcune specie di insetti diurni possono essere attratte dalla luce intensa se questa risalta rispetto all’ambiente circostante. Tuttavia, di giorno, la luce solare prevale in intensità e spettro, rendendo meno evidente l’attrazione verso fonti artificiali. Le lampade a emissione di raggi ultravioletti (UV) sono invece particolarmente attrattive sia di notte che di giorno, perché molti insetti, come api e farfalle, percepiscono la luce UV e la utilizzano normalmente per individuare i fiori e orientarsi nel paesaggio.
Il ruolo della luce ultravioletta e delle diverse lunghezze d’onda
Un aspetto centrale che spiega la forte attrazione degli insetti per alcune fonti luminose è la sensibilità al tipo di luce. Gli insetti vedono uno spettro di frequenze diverso dall’uomo: sono particolarmente sensibili alle radiazioni ultraviolette e alle lunghezze d’onda corte, come quelle emesse da molte lampade a incandescenza o fluorescenti. Questo spiega perché spesso una lampada a LED, che emette più nella parte blu dello spettro, attiri meno insetti rispetto a una vecchia lampadina fluorescente che emette anche UV.
Anche alcuni fiori riflettono la luce UV: questa correlazione fa sì che gli insetti, per errore, vengano attirati verso le fonti luminose artificiali ingannati dalla loro somiglianza spettrale con i segnali visivi che usano durante il processo di impollinazione. Data la complessità del sistema visivo degli insetti e della comunicazione tra tra ambiente e organismo, la presenza di lampade che diffondono molta luce UV è spesso, per loro, fonte di confusione.
Le conseguenze ecologiche dell’inquinamento luminoso
L’attrazione degli insetti verso la luce artificiale non è solo una curiosità fastidiosa per chi cena all’aperto: rappresenta un problema ecologico di proporzioni rilevanti. L’accumulo anomalo di insetti attorno alle lampade altera i loro cicli vitali, ostacola la ricerca del cibo e l’accoppiamento, li espone a predatori e rischia di compromettere il loro orientamento verso habitat o fonti alimentari fondamentali.
Il fenomeno, noto come inquinamento luminoso, può avere un impatto drastico sulle popolazioni di insetti impollinatori, già minacciate da pesticidi e cambiamenti climatici. Alcune specie vedono ridurre la loro sopravvivenza a causa della disorientazione o del dispendio energetico dovuto al volo prolungato attorno alle lampade, mentre altre rischiano di essere decimate da predatori che sfruttano l’accumulo presso le fonti luminose per nutrirsi più facilmente.
L’inquinamento luminoso interessa anche ecosistemi più vasti: infatti, la dispersione delle luci artificiali modifica i ritmi circadiani di numerose specie, interferendo con comportamenti notturni fondamentali non solo degli insetti, ma anche di uccelli, pipistrelli e piccoli mammiferi che interagiscono con gli insetti stessi.
Possibili strategie per limitare il fastidio e l’impatto ambientale
Per ridurre sia il disagio che l’impatto ambientale legati all’attrazione degli insetti verso le luci, si possono adottare alcune precauzioni:
- Usare lampade a LED a luce gialla o ambrata, che emettono meno raggi ultravioletti e lunghezze d’onda corte, risultando meno attrattive per gli insetti;
- Limitare l’illuminazione esterna alle sole aree realmente necessarie, spegnendo le luci inutilizzate soprattutto in ambienti rurali o durante la notte profonda;
- Utilizzare barriere fisiche, come zanzariere, per godere degli spazi aperti evitando che gli insetti entrino in casa o si avvicinino troppo agli ambienti di ristoro;
- Sfruttare lampade schermate o rivolte verso il basso, che diffondano meno luce nell’ambiente circostante e riducano l’impatto sull’orientamento degli insetti notturni.
Pure la scelta dell’impianto di illuminazione urbano può contribuire a tutelare la biodiversità locale limitando la dispersione di luce verso il cielo e verso zone naturali sensibili, come boschi e corsi d’acqua, spesso habitat fondamentali per molte specie di insetti.
Oltre la leggenda: falsi miti e domande comuni
Molte credenze popolari associano la presenza di insetti alla “pulizia” di una casa o alla presenza di cibo. In realtà, la spiegazione risiede prevalentemente nella biologia evolutiva e nelle caratteristiche del sistema visivo degli insetti. Non si tratta, quindi, di una reazione a odori o alla temperatura; la luce rappresenta un segnale di orientamento fortissimo, cui pochi insetti riescono a resistere.
Altri falsi miti riguardano la convinzione che tutti gli insetti siano ugualmente attratti dalla luce. In realtà, la sensibilità e il comportamento variano enormemente tra le specie: alcune, come le falene e le zanzare, sono fortemente fototattiche (cioè attratte dalla luce), altre, come alcuni scarafaggi, tendono invece a evitarla.
Infine, contrariamente a quanto si pensi, la maggior parte degli insetti attirati dalla luce non rappresenta un pericolo reale per l’uomo: solo alcune specie possono pungere o trasmettere malattie. La maggior parte svolge, invece, ruoli fondamentali nell’ecosistema, come l’impollinazione e il controllo biologico di altri insetti più dannosi.
L’analisi del comportamento degli insetti quando si accendono le luci artificiali risulta quindi una finestra importante sulla relazione tra l’uomo e l’ambiente: un piccolo disagio quotidiano che nasconde profonde interconnessioni tra evoluzione, tecnologia e tutela della biodiversità.